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Cenni storici



Secondo lo storico Aldo di Ricaldone, Mombaruzzo sarebbe il "mons Barutii”, ossia il colle del romano Barus (o Barutius) dove possedeva un podere con relativa villa e fattoria.

Descrizione

L'origine della Comunità è ignota: ne testimoniano l'antichità i numerosi toponimi liguri, celti e romani, nonché la presenza di una Pieve, nel tardo periodo imperiale romano. Dati certi sul funzionamento del Comune si ricavano da una donazione, nell'anno 1202, del marchese di Monferrato Bonifacio, con attribuzione al Comune dei diritti di mercato e di esazione di introiti per bandi minori ed eredità tra consanguinei ed affini. Politicamente Mombaruzzo appartenne al marchesato di Monferrato dalla sua fondazione (nel 1906) fino all'annessione al Piemonte (nel 1706); ne seguì le alterne vicende e, specie il capoluogo fortificato e dotato di torre di avvistamento ancora esistente, subì nei secoli assedi,distruzioni ed eccidi. Nella chiesa di S. Antonio Abate, una delle due principali del capoluogo, costruita fuori dal centro fortificato nel secolo XIV su precedenti strutture, ricorre la croce di S. Antonio (a t greca). Questa insegna dell'omonimo ordine, sorto nel 1100 Vienne-Delfinato per la cura dei pellegrini affetti dal fuoco di S. Antonio (herpes zoster), attesta ivi l'esistenza di un ospizio o xenodochio perla cura dei viandanti. Negli anni 1322 e 1337 il Comune confermò e completò i precedenti ordinamenti, approvando gli Statuti comunali e civili; all'epoca il territorio comunale comprendeva anche i Comuni di Castelletto Molina, Fontanile, Maranzana e Quaranti. Nel secolo XVl risulta dotato di catasti, ancora conservati in Comune con i successivi aggiornamenti del 1796 1818. AlI'inizio del 1800, caduto Napoleone e ritornati in Piemonte i Savoia, Mombaruzzo divenne capoluogo di Mandamento, comprendente anche i Comuni di Carentino, Bruno, Fontanile, Castelletto Molina, Maranzana e Quaranti; il Mandamento fu soppresso in epoca recente. La popolazione è stata ed è dedita prevalentemente all'attività vitivinicola: nel 1903 (dopo un tentativo fallito del 1887) venne fondata la cooperativa Cantina Sociale, con soci anche in Comuni confinanti; negli ultimi decenni sono sorte anche svariate aziende private per la lavorazione e commercializzazione dei numerosi e pregiati vini DOC. Più che secolare è la produzione artigianale dei tipici amaretti di Mombaruzzo. Nel 1960 vi fu costruita una casa di riposo per anziani.

Storia e descrizione dello stemma


Decreto di concessione: 05/06/1951; è irreperibile la relativa documentazione istruttoria. Si sa che già nel 1337 esisteva uno stemma, ma non la sua descrizione. L'attuale stemma è formato da un leone dorato con corona su 6 righe oblique argento e rosse sovrastato da una corona con sottostante corona d’alloro. Nella striscia argentata superiore appare una croce rossa.


Epoca di fondazione


Incerta l'epoca di fondazione: sicuramente vi fu un centro abitato in epoca romana, esistente anche nei secoli successivi.


Istituzione del comune


Anteriore al 1200: il 1 agosto 1202 il Marchese di Monferrato Bonifacio, figlio di Guglielmo, fece una donazione al Comune di Mombaruzzo.


Abitanti a inizio secolo


Al censimento del 1901: n. 3585 abitanti


Personaggi illustri


Nell'epoca del Marchesato di Monferrato sono note numerose famiglie locali (Prato, Ghisalberti, Chiesa, Brondolo, ecc.) i cui membri svolsero funzioni nei vari rami dell'amministrazione. Tra i personaggi dei tempi più recenti citiamo Giacinto Moriondo (1878-1972) che alla fine del 1800 lanciò sul mercato, non solo regionale, l'amaretto di Mombaruzzo.


 


 




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